domenica 2 dicembre 2007

Partiti in liquidazione


Da Berlusconi a Veltroni è una corsa generale alla "liquidità", al "partito liquido" sinonimo di "mani libere" (un tempo si usavano "pulite", ma non è più quel tempo): al posto dell’arcaico iscritto rompicoglioni il discreto gazebo, al posto del tedioso congresso un "evento" e un paio di puntate a «Porta a porta», e così è tutto più soft, più smart, più easy, più "americano". Più comodo anche, perché, come si dice? "partito liquido" leadership solida. A questo punto però va riconosciuto il merito di precursore a chi di dovere: e cioè a Marco Pannella, inventore del primo partito usa e getta e tuttora un "liquidatore" come pochi. Da decenni liquida puntualmente chiunque gli faccia ombra, e da decenni è alla guida del Partito radicale. Sempre ostentando però il più assoluto rispetto delle regole. Dunque con regolari congressi, che vince sempre lui, e con regolari segretari che designa sempre lui e fanno sempre quello che dice lui. Un vero "liquidatore" insomma. E perciò inamovibile.