mercoledì 12 marzo 2008

Troppa pubblicità?

Scusate, ma i tre consigli degli acquisti mi sentivo proprio in dovere di farli.
Perchè sono lavori di tre persone che stimo, grandi professionisti, capaci di investigare a fondo.
Buon tutto, come direbbe uno di questi tre autori.
Dai Oh! Come direbbe un altro di loro.
Imprevedibile, il terzo...

Consigli per gli acquisti #3

Oggi scrivo per consigliarVi un libro in uscita proprio domani, 13 marzo.
E' un testo di stampo saggistico sulla Bibbia, non semplice, non breve, ma assolutamente straordinario per spessore della ricerca e per l'apertura di cui gode la lettura dei vari passi: una vera miniera tutta da esplorare. E' un invito, il mio, a fare un viaggio dentro noi stessi con l'ausilio di uno strumento che può davvero essere prezioso. Sicuramente bello e stimolante dato che l'argomento è la Bibbia, perno della cultura e della letteratura occidentale.
Riporto in seguito la presentazione del libro.

IL LIBRO

Quattro arazzi biblici, di straordinaria bellezza e intensità, sono il prezioso ordito del presente saggio: Giona, il Cantico dei Cantici, Giobbe e Genesi 22, con Abramo ad alzare il coltello sul figlio Isacco, per immolarlo.
I testi scelti sono “esperienze-racconto” profonde, capaci di interpellarci ad ogni livello. I personaggi fanno esperienza della vita, in tutto il suo fascinosum et tremendum. Può essere l’esplodere dell’amore, il morso del dolore o una richiesta divina che sfiora l’assurdo. Ed eccoli allora – gli uomini biblici – scendere negli abissi oscuri dell’esistenza, dove angoscia e non-senso sembrano prevalere. Eppure nella Bibbia qualcosa sempre i personaggi vedono: che sia la mirabile visione di Giobbe, il perdersi e ritrovarsi incessante degli amanti del Cantico o solo uno spiraglio, come Giona finalmente fuori dal ventre del grande pesce.
L’esperienza biblica è esperienza umana: nessuno se ne può dire estraneo, perché di amore, di dolore, di ricerca continua di se stessi, di Dio, della realtà intera si parla.
I racconti biblici sono viaggi iniziatici e di divinizzazione: narrano iniziazioni e chiamano il lettore a viverne, perché scenda dentro se stesso, si apra alla realtà tutta e la scopra trinitaria, umana, divina e cosmica insieme, “cosmoteandrica” (Panikkar).
Il libro è al crocevia:

· delle discipline: analisi letteraria, esegesi biblica, mistica cristiana ed ebraica (ma in dialogo interculturale con l’Islam e l’Oriente), psicologia del profondo, linguaggio dei simboli;
· di antico e nuovo: fedele alla tradizione, ma aperto ad un’ermeneutica creativa, in grado di parlare all’uomo contemporaneo.
Il saggio propone una lettura “intera”, olistica, che tenga insieme il livello letterario con quello psicologico e mistico, il simbolo con la poesia e la vita.

L’ AUTORE
Gianni Vacchelli è professore di letteratura italiana in un liceo classico milanese e insegna al dipartimento di Italianistica (Scienze della Formazione) dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Tiene corsi e conferenze, scrive saggi, racconti, libri per la scuola. La Bibbia e Dante, letti in una prospettiva simbolica che unisca il livello interiore a quello letterario e mistico, sono i suoi principali oggetti di studio. La sua lettura, attenta al dialogo interculturale, è al crocevia delle tradizioni spirituali d’Oriente e d’Occidente.
GLI ESTREMI del libro
Gianni Vacchelli
Dagli abissi oscuri alla mirabile visione
Letture bibliche al crocevia: simbolo poesia e vita
Marietti, Milano-Genova 2008 (coll. Dabar); 490 pp. € 35,00
Prefazione di Raimon Panikkar

Consigli per gli acquisti #2


E' uscito il 14 febbraio "Innamorati stipendiati" il nuovo singolo di Yuri Beretta che ritorna con un bellissimo disco intitolato "La Forza" già disponibile su iTunes e dal 14 marzo nei negozi di dischi su cd Eclectic Circus/Venus.

"INNAMORATI STIPENDIATI" è il primo singolo tratto da "La forza" il disco che segna il ritorno di un artista unico che, con la sua energia, la sua teatralità, la sua mimica, riesce a raccontare con ironia le emozioni più profonde.

Consiglio vivamente questo splendido disco. Per una piccola anticipazione, spulciate il Myspace di Yuri: il link è qui a fianco!

Consigli per gli acquisti #1


Ho avuto la fortuna di seguire, come inviato, eventi sportivi come le Olimpiadi, i mondiali di calcio del 2006, gran premi di Formula 1 e del Motomondiale, mondiali di ciclismo e tanti altri, ma Nessuno di questi è paragonabile, come esperienza umana, oltre che professionale, al Giro d'Italia. Certamente il prestigio di un'Olimpiade, l'attenzione che circonda una Coppa del Mondo di calcio, sono superiori. Ma, ugualmente, non le baratterei con la corsa della Gazzetta dello Sport. Il Giro d'Italia è un viaggio di tre settimane, nel quale ogni giorno cambia l'accento delle persone con cui parli, cambiano i sapori del cibo, gli odori della natura, i paesaggi. Dal turchese del mar Ligure, al celeste delle coste sarde, agli scorci meravigliosi del Gargano o della Calabria, all'entroterra collinare con i suoi villaggi medievali delle Marche, alla Garfagnana, alla Versilia, alla riviera romagnola, fino alle rocciose Dolomiti. In altre parole dalla 'nduja calabrese ai canederli, dal Nero d'Avola al Gewurztraminer, passando per il Chianti, il Greco di Tufo, il Dolcetto, il Lagrein. Una varietà di aromi che nessun paese al mondo può vantare. Una mescolanza di sapori e odori, di piaceri per il gusto e per la vista. Tutto ciò si mescola con l'avventura sportiva più faticosa di 200 temerari che rischiano la vita gettandosi a capofitto nelle discese più vertiginose e senza alcuna protezione, che perdono 5 litri di sudore al giorno, che scalano le salite più arcigne e percorrono a velocità per noi difficilmente immaginabili le strade della nostra splendida penisola. E tutti, dal primo all'ultimo, vengono applauditi e incitati con lo stesso entusiasmo da un pubblico di milioni di persone, che attende per ore, ma vede i propri beniamini per pochi secondi. Retorica? Forse, ma è la pura verità. Chi ha la possibilità di vivere tutto ciò non se ne scorda, anche perché tra le centinaia e centinaia di 'suiveurs', indipendentemente dal ruolo che occupano nell'universo della carovana, si crea un senso di amicizia, quasi di fratellanza, anche se non ci si conosce a fondo. Basta guardarsi negli occhi tra quanti hanno il pass al collo, indipendentemente dal colore, per sentirsi 'sulla stessa barca', per sapere che si vive la stessa faticosa avventura, che si condivide qualcosa di grande. E così, quando il Giro d'Italia finisce, anche se la gioia di fare ritorno a casa dopo una lunga assenza non manca, ad essa si accompagna sempre il magone, si associa un senso di vuoto per una indimenticabile esperienza che finisce. Perciò, quando alla fine del Giro d'Italia Luca Gregorio mi ha detto che avrebbe preferito seguire ancora il Giro in futuro, a prezzo di rinunciare a qualsiasi altro evento, ho provato un senso di soddisfazione. Perché aveva capito tutto ciò. E con entusiasmo ho accettato di scrivere questa prefazione, augurando ancora una volta a lui e a voi, buon Giro.

Autore: Luca Gregorio, nato a Milano il 12 agosto 1981, è giornalista pubblicista dal settembre 2005. Ha cominciato come radiocronista di basket, il suo primo grande amore professionale e che ancora segue con viva passione e costanza. Ha fatto diverse esperienze come inviato nel mondo della pallacanestro, della pallavolo e del calcio. Lavora per AGR dal settembre 2005 e collabora anche con le emittenti televisive Eurosport e Sportitalia. Scrive canzoni, suona in un gruppo e gioca a calcio.

Gli estremi:

Titolo: Il mio giro - appunti di viaggio al seguito del Giro d'Italia

Autore: Luca Gregorio

Collana: Parla un uomo

Prezzo copertina: 12,00 €

Pagine: 100

Codice Isbn: 978-88-7568-308-5 Brossura 15x21