mercoledì 30 dicembre 2009

Decennio Millennio


Torri sangue aerei che colpiscono
l’America alle spalle.
Fuochi feste propositi che inaugurano
Il nuovo terzo millennio

In mezzo l’addio
Craxi Woitjla Biagi, così diversi.
Imprese sportive, marcate Italia, di pallone
o di motore.

E ora la chiusura con la guerra
che c’è ancora, e la politica ferma
a guardare il Mondo che ha ancora
fame e caldo e freddo.

E la voglia stanca di un passo avanti davvero.

Un ultimo sforzo durante le vacanze ed è fatta!


Betti No


È giusto dedicare una via di Milano a Bettino Craxi nel decennale della morte? Proviamo a sollevare lo sguardo dalla rissa che si è di nuovo scatenata intorno allo scheletro per mere ragioni di bottega. Comunque la si pensi, il personaggio esce ingigantito dal paragone con i nani dell’attualità. Ma anche il riconoscimento più entusiasta delle sue qualità politiche non può passare sopra una considerazione semplicissima: si tratta di un uomo che morì in contumacia dopo che la magistratura, in nome del popolo italiano - cioè nostro - lo aveva dichiarato colpevole di corruzione. Ora, uno Stato che non sia una barzelletta può rendere pubblico omaggio a un cittadino che lo stesso Stato aveva condannato in via definitiva al carcere? Per farlo dovrebbe negare alla magistratura che lo processò ogni legittimazione. Dovrebbe riconoscere che in quegli anni in Italia non esisteva un sistema di poteri condiviso dalla comunità, ma una guerra civile fra bande contrapposte che, dopo una vittoria iniziale dell’ala giacobina, portò a una restaurazione incarnata dal migliore amico di Craxi e osteggiata di continuo dai rigurgiti degli sconfitti. E’ una visione dissociata della storia patria, e personalmente me ne dissocio. Poiché lo Stato è sempre lo stesso - il nostro - sia quando sugli altari sale il pool di Mani Pulite sia quando ci sale Berlusconi, riterrei più giusto lasciare la figura del politico Craxi al giudizio degli storici e dedicare una via di Milano alla poetessa incensurata Alda Merini.


Massimo Gramellini, La Stampa.

martedì 15 dicembre 2009

Un Benpensante


Aria giovanile, intellettuale; sempre elegante ma non certo inamidato; barba di un giorno, cravatta larga oppure assente; sorriso, toni pacati ma quando serve sferzanti. E populisti, sempre.

Al servizio del potente, pronto a cercare e ricevere l'applauso del pubblico comandato, del popolino alla ricerca di facili entusisiasmi.

E' lui, è proprio lui un benpensante tipico.

E' lui, è proprio lui: Pierluigi Diaco.
E' anche molto peggio però: conosce bene i modi per passare come un intellettuale pur non essendolo, è capace di mettere in campo artifici retorici da strapazzo per avere ragione, passa per essere uno che dice quello che pensa ma non è così, dice di essere tollerante e parla sopra, promette di essere più educato e interrompe.

Vergogna.

venerdì 6 novembre 2009

Muri bianchi


Siamo più liberi con quattro mura spoglie attorno a noi? Siamo più laici senza il crocifisso in classe? Siamo più contenti senza simboli attorno a noi?

Quante domande ancora, quanti quesiti: andiamo con ordine facendo alcune considerazioni.

Prima di tutto sulla croce, simbolo eterno: tutti gli artisti, cristiani e non, nella storia dell'arte ad esempio hanno fatto i conti con la croce scolpendola e dipingendola in ogni tempo ed in ogni modo (anche Gauguin, certo!); anche i paesi scandinavi, laici per antonomasia e fautori -tramite una loro cittadina- di questa forte sentenza, hanno croci ben evidenti nelle loro bandiere nazionali e nessuno si sogna di toglierle (forse perchè nessuno se n'è mai accorto).

E poi la croce è un simbolo, certo di cristianità ma anche di pace, di sofferenza per gli altri, di amore e misericordia: il crocifisso è un simbolo cristiano assolutamente condivisibile da tutti e toglierlo non è una vittoria della laicità ma la vittoria di una fazione, quella contro al crocifisso.


Al di là di identità culturali e radici (discorso comunque complesso e che andrebbe affrontato perchè è incredibile che in Europa non si sappia che festività sia il I novembre e tutti festeggino Halloween...) al di là dell'indentità, dicevo, alla base stanno due cose: alcuni vogliono sradicare taluni simboli perchè ormai non si è più abituati a trattarli. Non si deve parlare di significati politici dei simboli perchè nessuno dei "difensori" del crocifisso ha velleità politiche ma solamente culturali e certo confessionali. I significati politici dei simboli li vedono e li usano soltanto coloro che vogliono staccare la croce parlando di fascismo, otto per mille ecc.


Può essere difficile convivere con i simboli: il crocifisso scandalizza, sconvolge, fa pensare.

Troppo, per il terzo millennio. Molto meglio i muri bianchi, per carità.

lunedì 2 novembre 2009

BARRICHELLO IN WILLIAMS!!!




Sir Frank Williams, founder of Williams F1 announces the brazilian driver for the next season.

"Rubens needs no introduction," said team co-owner Sir Frank Williams. "He is not only the most experienced driver in Formula One, but a passionate and talented driver who fought hard for the Drivers' Championship this year. I'm very happy to give to Rubens a car for the next season".


Con queste parole Frank Williams mi riconquista. Non è mai stato lontano dalle mie grazie anzi l'ho sempre considerato un signore e un vero intenditore in fatto di piloti, scegliendo sempre corridori che incontravano anche i miei gusti.

Ed ora, sedici anni dopo rieccomi a tifare fortissimo per il team di Grove.

Forza Williams!

domenica 27 settembre 2009

Euro cosa?

Dal 15 ottobre le auto a gasolio Euro 2 non potranno più circolare praticamente in tutta la Lombradia.
La diretta conseguenza è che dovrò cambiare la macchina; nove anni, molti chilometri, nessun problema, tenuta benissimo.
E' uno spreco, una truffa direi a vantaggio del mercato dell'auto che deve produrre perchè vendendo e consumando si fa ricchezza: per quanto mi riguarda stento a vedere la ricchezza che mi si produce sotto i piedi dato che è un obbligo bello e buono a cambiare una vettura in perfette condizioni.
E non mi vengano a dire che è una decisione a vantaggio dell'ambiente perchè non c'è nulla di più falso: un conto sarebbe obbligare a cambiare le auto -cominciando ovviamente dalle più vecchie, d'accordo!- passando dalle motorizzazioni a benzina/gasolio a vetture a metano, GPL o elettriche. Ma non c'è niente di tutto questo: se voglio comprare una vettura meno inquinante dovrò spendere di più (e non di meno!).
Risultato: passeranno tutti dall'Euro 2 all'Euro 4 e inquineranno una virgola in meno di prima senza alcun risultato effettivo per l'ambiente.
In compenso le case automobilistiche faranno affari d'oro, così le assicurazioni, così le banche e i loro leasing. I grandi SUV, inutili in città, continueranno a viaggiare occupando carreggiate intere e inquinando -essendo grossi e molto potenti- moltissimo anche se sulla carta più ecologici di piccole utilitarie di un decennio fa.
Buonanotte.

sabato 22 agosto 2009

Buon anno!!!

Buon anno scolastico, stavolta, soprattutto agli insegnanti. Trattati come fastidiosi insetti dallo Stato e dalle famiglie, dai presidi e dai genitori. Sottopagati, disprezzati, vessati, fotografati dai telefonini e messi su Youtube, dipendenti di un ministero ignorante che sbaglia i test d’ingresso all’Università e i temi della maturità, depressi, stanchi, precari a vita, giudicati fannulloni o lobbisti dei libri di testo, condannati al frastuono di una classe o, ancora peggio, al silenzio della medesima, costretti a tenere il conto di debiti e crediti e a compilare pagelle con sigle e codici. E tre giorni prima che si cominci, qualche pierre governativo ci viene a dire che tornerà il tempo pieno, e che i nostri figli avranno di nuovo tabelline e grammatica. Meraviglioso, ma chi ci crede? In tre giorni? Con migliaia di cattedre vuote? Insegnare, in Italia: il mestiere più importante di tutti, tra tutti il più ingrato.

lunedì 13 luglio 2009

Filosofia vs. Letteratura


La letteratura indaga sulle grandi domande, ricerca la Verità, scava nelle personalità, tocca l'odio e l'amore perso, ritrovato, fortunato e completo, disgraziato e finito. E lo fa affascinando, curvando le parole per la bellezza e il piacere di immergersi nella ricerca e nel bello contemporaneamente.

La filosofia no. Ogni meccanismo (vocabolo inutiulizzabile per parlare di letteratura ma ottimo per spiegare i processi filosofici) ogni meccanismo dicevo è reso complicato, ideale, esplicabile solo con immagini all'apparenza semplici e terrene ma realmente lontane dalla comprensione concreta.

Ogni concetto va così definito e spesso si usano termini che necessitano a loro volta di altre spiegazioni tecniche e definizioni di termini che vanno ancora chiariti.


Dante si definisce filosofo cioè curioso e assetato di sapere e di capire, di conoscere.

I castelli della filosofia propriamente detta mi lasciano basito e con a gola secca, arsa.


Insomma, serve la filosofia intesa come sforzo muscolare della materia grigia? Non consiodero la filosofia inutile o fine a sè stessa ma la vedo soccomente rispetto alla letteratura che ha i medesimi fini ma mezzi radicalmente diversi, certamente migliori.


E' necessario dare una definizione di ogni cosa come fa la filosofia? l'Homo Sapiens si differenzia dagli altri perchè è capace di astrarre: dunque per sentirci davvero uomini accettiamo anche il non detto e diamo voce alla simbologia e alla sua Musa, la letteratura.

Poco tempo fa ho assistito ad una conferenza: dopo due ore di dissertazioni filosofiche il relatore ha concluso con una frase tratta dal Piccolo Principe che ha riassunto e spiegato meglio di 120 minuti di interessante ma stradifficile discorso. E' stata un'altra grande vittoria!
E per voi, chi vince?

Il mirino di Ross e la differenza tra gioco di squadra e ordini di scuderia


E’ un ragazzo tenace Mark Webber: veloce, aggressivo, spavaldo e da ieri anche vincente. Dopo tanti anni di formula 1 e qualche occasione sprecata finalmente ha centrato primo posto il sabato e ha bissato la prima posizione domenica, proprio davanti al suo compagno di squadra, il prededente al titolo Sebastian Vettel, più giovane, veloce, biondo e tedesco di lui.
In casa Red Bull funziona così: il più veloce arriva davanti. Senza badare alla classifica ma puntando alla competizione pura; in questo modo i due piloti sono sereni e motivati a star davanti al collega di box che è come si diceva una volta il primo avversario da battere.
Mark Webber ha così la possibilità di dimostrare maturità e costanza, Seb Vettel può crescere respirando spirito sportivo e dare spazio ai suoi sprazzi di grandissimo talento: chi la spunterà non lo sappiamo a metà stagione e mi pare logico.
Nel team diretto concorrente per la vittoria finale le cose non funzionano così. In BrawnGP si sa già che Jenson Button arriverà davanti a Barrichello alla fine di questo campionato, anzi si sa già che arriverà davanti ad ogni singolo gran premio. E a pensarci bene lo si sapeva già da Melbourne.
Qualche conferma? Il cambio sostituito per precauzione a Rubens che lo ha arretrato in griglia, il teatrino del gran premio di Spagna, le gomme dure montate in Q3 al posto delle morbide, il carico di carburante sempre a favore di Button nelle primissime qualifiche -in modo da far prevalere Jenson di pochi centesimi, sempre-, la frizione ballerina della Turchia, la ciliegina sulla torta del Nurburgring: sosta ai box con problema al bocchettone (qualcuno si stupirebbe di sapere che è stata una messinscena?), rientro anticipato di Barrichello rispetto a Button sovvertendo l'ordine naturale che per due soste si era mantenuto, il sorpasso ai box.
Che differenza tra BrawnGP e Red Bull!
E' andata bene a Webber, se avesse corso per il team bianco all'uscita dell'ultima curva sarebbe stato puntato da un franco tiratore del suo team e poi centrato per dare due punticini immeritati in più al compagno: il mirino di Brawn non perdona e a gennaio decide chi puntare.
C'è una grande differenza tra gli ordini di scuderia e il gioco di squadra: i primi sono sleali, i secondi sportivi e bellissimi e hanno scritto grandi pagine di sport.
Quando un pilota è privato in ogni modo della propria posizione a vantaggio di altri è sempre una brutta cosa: questi gli ordini di squadra che Brawn applica anche per un punticino (Spagna 09, Nurburgring 09, Zeltweg 02...).
Diverso il gioco di squadra: è legittimo e giusto che, per fare un esempio, Barrichello protegga Button da Alonso nell'ultima frazione di gara nel GP di Germania di ieri; sono sicuro che se Barrichello si fosse trovato lì per suoi meriti e non per piani perversi di squadra avrebbe fatto il suo senza battere ciglio perchè nello sport c'è anche lo spirito di squadra (si pensi al ciclismo: un corridore di punta ha una giornata nera ed esce di classifica e poi si mette volentieri ad aiutare il nuovo capitano; altra cosa sarebbe obbligarlo a rinunciare a vincere quando invece potrebbe farlo). E' brutto che il mirino di Ross abbia quasi fatto passare per corretto questo modo di concepire lo sport: non è economia e nemmeno finanza; deve vincere il migliore, il più veloce e poche storie. Invece si finisce per biasimare chi non spiana il fucile sul pilota più indietro in classifica a favore del prescelto a tavolino. Complimenti.

domenica 28 giugno 2009

E adesso...


Bravo Valentino, complimenti: 100 vittorie!!! Una ogni tre in MotoGp, il 46% delle gare disputate, nemmeno a farlo apposta.

Davvero bravissimo e ormai mitico oltre che bellissimo come sempre, ogni giorno di più oserei dire. E bellissimo anche lo striscione enorme celebrativo di ieri per il traguardo della cifra tonda dei successi. Ci sentiamo tutti fortunati a vivere in un'età che possa vantare la presenza di Rossi. Valentino, non certo Pablito: quella è roba vecchia, gente che vinceva un mondiale in carriera...peggio di Biaggi!

E adesso manca solo uno scontrino fiscale, sempre di quelle dimensioni se possibile, per-magari-chiedere scusa alle tasche nostre che ti hanno un pochettino arricchito e permesso di comprare la decima Porsche perchè ad uno vincente come te nove non bastavano.
Però caro amico, se la cosa ti secca non temere, continueremo a fare noi lo sporco lavoro di compilare il Modello 740, tu basta che continui a vincere per noi.
Grazie Vale!

Gestire il cambiamento

Parlando con un amico, l'altro giorno o scoperto che ci sono corsi per gestire il cambiamento in senso generale.
Questi i quattro pilastri da tenere presente (nella condizione positiva):
1. Resistenza al cambiamento
2. Esplorazione del nuovo
3. Propositività di chi ha a che fare con il cambiamento dovuta all'apprezzamento del miglioramento apportato
4. Pubblicità e promozione del cambiamento
Molto interessante, davvero: magari un giorno questi piccoli consigli bene accetti serviranno...

Milano, un gennaio non troppo lontano. Nè vicino.

Ho riscoperto una foto bellissima.

domenica 14 giugno 2009

Kurri Kurri


Ma uno che nasce a Kurri Kurri non pensate che abbia il destino segnato? Kurri Casey, Kurri!!!

Serve commentare?







Ieri Sabato 13 giugno a Milano sono state presentate le RONDE NERE, un manipolo di ragazzotti vestiti come da foto che pattuglieranno disarmati la città meneghina affiancando le RONDE PADANE e sfruttando il decreto legge che rende questi corpi legali.



Serve davvero commentare o basta così?

venerdì 12 giugno 2009

Computer et ratio


Nonostante abbia un blog non sono un mago del computer.

Da piccolo mi facevo sempre caricare i giochi dal papà, crescendo non ho mai avuto informatica come materia scolastica e nonh essendo appassionato di tecnologia non ho mai approfondito la conoscenza dei PC.

Il vero battesimo di fuoco è stato come per molti la compilazione della tesi che mi ha messo di fronte alle insidie di Word in tutto e per tutto.

Insidie, sì.

E ora mi trovo ad avere a che fare con fogli di Excel, presentazioni in PowerPoint, filmini con MovieMaker e registri online: il tutto con una buona dose di improvvisazione e fatalismo.

L' ECDL è lontanissimo da me e ciò che ho imparato è giusto quanto basta per la sopravvivenza; c'è da dire che il computer lo ritengo uno strumento veloce velocissimo ma essenzialmente stupido e non credo che molti siano in grado di contraddirmi su questo.

Anche quando si tratta di fare le medie delle valutazioni dai registri online a scuola il computer non pondera i voti, non dà la giusta importanza alle differenti valutazioni: insomma io dei computer non mi fido.

L'altro giorno un collega mi ha detto: "Marcello, tu sei l'ultimo dei luddisti!"

E se fosse vero?

lunedì 8 giugno 2009

Meno tre


Sta per finire un altro anno scolastico: è iniziato in sordina, senza Gianni Vacchelli e senza la V ginnasio mia strapreferita.

Ma la vecchia guardia ha tenuto e bene mentre la classe novellina di quest'anno è stata davvero in gamba: simpatici e studiosi, quante cose mi hanno permesso di fare!

Anche quest'anno è andata bene, sì!

Siamo alla stretta finale: qualche ora, qualche riunione, qualche scrutinio, corsi di recupero e colloqui con genitori e poi...scrutini finali e preparazione per l'anno prossimo, ancora più impegnativo!

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito ad un anno intenso e felice.

Post Waterloo


Dario Franceschini afferma: "il governo è espressione della minoranza del Paese" perchè PDL+Lega non arrivano al 50.01% ma sfiorano il 46.

Ma che cosa sta dicendo? Ma si rende conto che tra 26 e 46 ci sono 20 punti percentuali che potrebbero suggerire quantomeno prudenza per non dire silenzio per non dire ripensamento per non dire ritirata per non dire cambiamo attività lavorativa?

Mah...

domenica 7 giugno 2009

venerdì 5 giugno 2009

Progresso

Il progresso è sempre cosa positiva? Per molti sì e forse, se non ci soffermiamo a riflettere, potremmo ritenerci d'accordo con questa affermazione.
Niente è più pericoloso.
Affidarsi al progresso significa accettare sempre e comunque le innovazioni essendo certi che costituiscano un miglioramento e invece ogni passo va analizzato per capire se sia effettivamente in avanti o all'indietro.
Il progresso nelle tecniche di trasmissione del suono è sempre positivo? Sì, perchè migliora la qualità del suono.
Il progresso di un tumore è ugualmente sempre positivo? La risposta è ovvia.
Ne consegue che dobbiamo sempre stare attenti a chi dice che è meglio cambiare, perchè è il progresso che avanza e che migliora tutto quanto.

mercoledì 3 giugno 2009

Bibliochiusa?


Sabato sono andato a studiare in biblioteca dalle 9 alle 14: orario ridotto.

Prima di lasciare i locali, ho chiesto proprio per scrupolo se il lunedì seguente, il primo di giugno, fossero aperti.

Assolutamente no -mi sono sentito dire- perchè lei lavora?

La risposta, per nulla garbata, mi ha prima frastornato e poi innervosito: se le biblioteche, che appartengono al terziario ovvero ai servizi, restano chiuse durante i ponti, il cittadino che lavora e che paga per il mantenimento di quei locali, quando potrà mai metterci piede?

Devo prendere un giorno di ferie forse?

Mah...

martedì 26 maggio 2009

Da piazzale Michelangelo, Firenze


Il mondo, visto da piazzale Michelangelo, è un po' più bello.

Locus amoenus: andare in verticale e verticalizzare

E' un luogo ameno ossia piacevole: è un luogo simile al Paradiso Terrestre, un paesaggio naturale perfetto e descrivibile.
A scuola se ne parla molto, però senza mai attualizzare: ecco allora Omero e l'Odissea, poi Petrarca e così via.
Noi il locus amoenus ora non lo cerchiamo più, inglobati dall'asfalto che in questi giorni tenta di scottarci asfissiarci; quel che sappiamo fare è salire con il cemento per la gioia dei futuristi che non ci sono più.
Ecco cosa sappiamo fare noi, andare in verticale che è molto diverso da verticalizzare. Allora, se è davvero così, ci meritiamo cemento e grattacieli mastodontici, clacson impazziti, ampie zone spartitraffico e non luoghi davvero ameni che fatichiamo solo ad immaginare: ricchezza di vegetazione, abondanza d'acqua, animali docili e amabili, brezze carezzevoli...

martedì 5 maggio 2009

Il rimedio

Se l'orgoglio è un gran sentimento
come la gente dice
Io non sopporto di giorno e di notte
il male che mi fa.

Che vita è questa che vita è stata
Che vita è questa che vita sarà?

Ivano Fossati, Il Rimedio.

Si sente sempre più gente orgogliosa di essere, di avere, di appartenere...L'orgoglio porta solo odio, invidia, voglia di prevalere, prevaricare, affermazione del proprio io (singolare o plurale)...

lunedì 4 maggio 2009

Fotografia e pittura


Due periferie, diversissime ma anche molto simili.
Mi capita in questi giorni, avendo conosciuto un pittore e una fotografa proprio recentissimamente, di riflettere su queste due discipline, fotografia e pittura: la seconda è certamente anche arte, ma la prima?


E' da considerarsi veramente arte? Mi viene da pensare di sì, ma ci sono dei canoni di bellezza, delle tecniche prefissate?


Da ignorante in materia, rifletto e chiedo a voi...

venerdì 1 maggio 2009

Ayrton, ci manchi tu.


Questo articolo è pubblicato anche su www.derapate.it


Ayrton era così: un fratello, il tuo migliore amico, un padre, un insegnante di quelli che ti passano la materia e la passione fino a farti innamorare del suo mondo e della sua figura. E così si sapeva dei suoi amori, sempre fantastici, dello sci nautico e del paradiso terrestre che era la sua abitazione in Brasile, della sua amicizia con Berger e della pasta in bianco. E così si vedevano le prove del sabato e si aspettava l’ultimo minuto sicuri che Senna avrebbe fatto la pole, proprio prima della fine del collegamento, proprio quando l’immagine sfumava e la voce di Poltronieri pian piano svaniva… Io ero un ragazzo ma questa storia potrebbe essere scritta al plurare perchè tutti i tifosi di Ayrton lo sentivano molto più che un pilota e basta, sebbene il migliore, senza alcun dubbio. Sì perchè Senna pur avendo lottato e non solo vinto contro Prost, Piquet, Mansell, Lauda e tanti altri è sempre sembrato di un altro pianeta. I racconti degli addetti ai lavori sono tanti e sempre bellissimi; le gesta del campione epiche vale a dire mitiche, quasi magiche. Magic appunto, così era detto Ayrton Senna da Silva. Qualsiasi cosa si scriva su Senna non potrà essere esaustiva e allora proverò a dissotterrare qualche immagine che oggi, come ogni Primo Maggio, mi passa per la mente, in disordine ma in modo chiaro. Oggi è bello ricordare l’uomo capace di fare 65 pole position su 161 partenze, capace di fondare una organizzazione umanitaria seconda solo ad Unicef per aiutare ed assicurare un avvenire ai bambini delle favelas brasiliane, capace di fare lo zingaro per anni in giro per l’Europa dimenticandosi l’impero brasiliano che lo avrebbe aspettato al di là dell’Oceano, capace di vincere il GP d’Europa 1993 doppiando tutti, capace di pregare per Nelson Piquet che lottava tra la vita e la morte dopo che questo per anni lo aveva infangato in ogni maniera, capace di tener dietro Mansell nel 1993 a Montecarlo per 6 giri davvero memorabili, capace di mandare a quel paese il Presidente della Federazione senza mezzi termini, capace di alzare il morale al Brasile il suo Paese incapace di uscire dalla povertà e dalla diseguaglianza. Capace di dire per radio, a poco dallo schianto imolese, ad Alain Prost, rivale aspro e forte: “Alain, ci manchi”. Ayrton, ci manchi tu.

martedì 28 aprile 2009

Profumatamente

Terremoto
Influenza suina
Pioggia su pioggia
Calamità di ogni tipo
E in tutto questo c'è chi lavora contro la verità
E in tutto questo c'è chi lavora contro il fatto compiuto
E in tutto questo c'è chi lavora contro di te
E in tutto questo c'è chi lavora contro e si fa pure pagare

venerdì 24 aprile 2009

Buon 25 aprile


VIGEVANO (Pavia) — Non fosse per il luogo in cui lavora, una chiesa, forse ci sarebbe sta­to chi non si sarebbe stupito più di tanto. Ma quando hanno visto il loro sacrestano acco­glierli davanti al sagrato con una svastica al braccio, tra i fe­deli della parrocchia di San Francesco, a due passi dalla Piazza Ducale di Vigevano (Pa­via), è scoppiato un vero putife­rio. «È una cosa vergognosa», è il coro unanime dei parroc­chiani. Eppure Angelo Idi, 51 anni, sacrista da cinque, che pure ri­schia una denuncia, proprio non capisce il motivo di tanto scompiglio: «È stata una mia li­bera espressione — replica con fare sorpreso il sacrista —. Sia­mo ancora in un Paese libero, o no?». La sua libertà il sacresta­no l'ha voluta esprimere così, indossando al braccio sinistro la fascia rossa con il simbolo nazista.
Il giorno era martedì, guarda a caso la giornata di commemorazione delle vitti­me della Shoah. «Veramente non lo sapevo — si giustifica —, ma non mi pare comunque che in questi anni gli israeliani abbiano avuto la mano leggera con i palestinesi». Così, mentre in Israele si ri­cordava l'Olocausto, Idi stazio­nava sul sagrato della chiesa di San Francesco con il bracciale di Hitler in bella mostra e salu­tava i fedeli che uscivano dalla messa. Capello cortissimo e oc­chialini tondi dietro a due oc­chi dall'espressione indecifrabi­le, Angelo Idi non ha problemi a parlare delle sue idee politi­che. «Sì, io sono di estrema de­stra — ammette — e sono fiero di esserlo. Mi sento il portavo­ce delle Brigate Nere, dei giova­ni combattenti della Repubbli­ca di Salò che non hanno sven­duto il loro onore e la patria, co­me invece hanno fatto coloro che, definendosi combattenti, hanno fomentato una guerra fratricida».

venerdì 17 aprile 2009

Stop&go


Fermati e vai.

E' la vita, è il pensiero, è la strada giusta.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

sabato 11 aprile 2009

Rimmel, L' Angelo e Alice...

http://www.youtube.com/watch?v=9fRGFPD1ZIU&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=JRYaAV1tuIQ&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=9HEQhMHnsSw&feature=related

Cattiva maestra televisione


Ho appena finito di leggere questo libro, l'ultimo scritto da Karl Popper.

E' un libricino di cento pagine davvero geniale, che consiglio a tutti.

Formativo, intelligente, profetico perchè scritto nel 1994 ma assolutamente attuale; e poi introduce al mondo di questo pensatore, forse il più capace del XX secolo.

Provare per credere.

Impegno

In queste vacanze mi metto d'impegno e miglioro decisamente l'organizzazione di un paio di cosette affini al lavoro, che siano sistemate una volta per tutte. O almeno, decenti almeno per un po'...

Pasqua

Le vacanze pasquali, non lunghe ma belle.
Perchè è primavera, perchè si sente veramente la cristianità andando in Chiesa, perchè si stacca in un periodo sempre molto intenso, perchè il riposo è bene accetto quando si presenta, perchè è bello fare tante cose se sono da fare e possono essere pianificate.
Buona Pasqua, miei cari tre lettori.

lunedì 6 aprile 2009

Pearl Jam's Rules




Quando poi li vedi fare così, se fino a qualche momento prima avessi avuto dei dubbi, ecco che spariscono: sono i migliori!

Riflessioni di un minuto con un prete di collina


Di fronte alla Passione di Cristo abbiamo due possibilità: la prima è restare meravigliati per quello che ha provato e davvero commuoversi e rimanere impietriti; la seconda è cambiare la nostra vita.

Che fare?

La terra scossa e la vita con lei











Ciò che è accaduto a L'Aquila oggi è stato devastante; ogni giorno accadono disgrazie nel mondo ma quando sono lontane ci paiono effetti speciali cinematografici, invece qunado si toccano con mano fanno davvero pensare: persone come noi che parlano come noi che hanno la vita sconvolta e devono ringraziare di averla ancora perchè i loro vicini, i loro parenti non la hanno più.




La conta dei morti, ventisette poi cinquanta poi quasi cento poi centocinquanta e oltre, lo strazio delle case e degli affetti, le grandi opere degli uomini spezzate dalla forza della natura, le cose spezzate in pochi istanti.




La polvere, le macerie, tante lacrime per tante persone che sono come noi.




Non resta che aiutare e pregare.

venerdì 27 marzo 2009

Strani giorni. Duri ma buoni.

Giorni di grande impegno, ore dense e ore su ore passate a lvorare, a studiare, a correggere, a spiegare, a interrogare. E poi corsi serali per maturandi, conferenze e cicli di lezioni il sabto mattina; poi correzioni: in questo turbine quialcosa scappa: un voto online inserito nella casella sbagliata, un registro online un po' impolverato, qualche email che aspetta una rilettura attenta perchè merita una risposta di buon livello.
La frenesia va a colpire per ora ciò che è meno importante; i rapporti umani tengono bene il campo, se qualche tasto del computer ogni tanto è schiacciato in modo errato beh, a quello si può sempre rimediare con un altro pochino di sano rapporto umano.
Sono in ritardo, vado!

martedì 24 marzo 2009

domenica 22 marzo 2009

Che tristezza


L'italiano non lo sa ma dice di pensare anche in francese e di trovarsi bene a parlare soprattutto in inglese.


Nella vita giace nelle aziende di famiglia ed è a capo di carrozzoni inventati ad hoc per tenerlo lontano dalle cose che contano e però afferma che alcuni hanno autostrade spianate davanti mentre lui, Lapo, ha un sentiero di montagna su cui arrampicarsi.


Ha fatto per due mesi l'operaio in catena di montaggio Piaggio e lo grida ogni giorno ad alta voce aggiungendo che non augura a nessuno di lavorare in una catena di montaggio (c'è chi lo fa per una vita, c'è chi sogna di continuare a farlo).


Irride le persone senza rendersene conto quando se ne esce dicendo che preferisce donare tempo perchè un assegno sono capaci tutti di staccarlo.


Sostiene di avere fede: la Juventus.


Eccetera, purtroppo.


"Non ragioniam di loro, ma guarda e passa". (If. III, v. 51)

domenica 15 marzo 2009

A fasi alterne.

Sì, è proprio così: in un anno nel mio lavoro gioisco e mi intristisco, non ho una classe sempre in auge e un 'altra sempre con il profilo basso.
Questa è la verità: alti e bassi, soddisfazioni e delusioni...la scuola è la vita, la vita si fa a scuola, la scuola è scuola di vita...
E queste sono brevi riflessioni da pigiama, assonnato, poco lucido.
Se fossi Dostoevskji saprei curvare le parole, invece l'ignavia mi fa scrivere così rapidamente. E male.

Il piacere di suonare. Se ti sembra poco...

Domani sera suonerò con un gruppo di buoni vecchi amici, compagni di viaggio veri e propri direi, canzoni e canzoni di De Gregori: abbiamo provato parecchio e personalmente sono fiducioso per la performance che risulterà da questa nostra inusuale e inedita unione: è un mix o un battere e levare, per dirla ancora un volta con il Principe.
Non so chi assisterà, ma so che sarà una stella stellina di serata: roba speciale per gente normale, roba normale per gente speciale (questo è un altro piccolo omaggio liberamente tratto da Faber-Bubola stavolta).
"...Tu da che parte stai? Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati...o di chi li ha costruiti...rubando?"
Alè.

"Sogno o son desto?" R. Barrichello, marzo 2009


mercoledì 4 marzo 2009

domenica 22 febbraio 2009

Obrigado Candido


A dir il vero non so da che parte cominciare; vorrei evitare la retorica e non farmi guidare solo dalla commozione e dal dispiacere cercando di mettere in pratica le lezioni di stile che Candido Cannavò mi ha indirettamente dato scrivendo per tanti anni di sport.

Lo stile di Cannavò non è facilmente descrivibile ma vorrei provare a qualificarlo con qualche aggettivo.

Reale. Cannavò non si è mai lasciato andare a facili entusiasmi ma ha sempre pensato e scritto tenendo bene i piedi per terra ed evitando che si creassero miti sportivi quando non ce n'era bisogno.

Multiforme. Il Direttore, che apertura mentale! Capace di spaziare e di scrivere di calcio, di ciclismo, di motori, di sport olimpionici con il giusto modo, senza fingere competenze da assoluto conoscitore ma scegliendo un tono che non mettesse il giornalista sotto i riflettori ma il fatto narrato.

Piacevole. E' sempre stato bello leggere Cannavò, non c'è dubbio: mai una frase fuori luogo e di contro un senso del limite straordinario unito ad indubbie capacità di scrittore; indubbiamente il giornalista sportivo più capace che io abbia conosciuto.

Libero. Cannavò con la sua capacità giornalistica e l'autorità che si è guadagnato sul campo è sempre stato indipendente e capace di scrivere anche contro l'opinione pubblica: penso a Pantani '99 o al caso Valentino Rossi di due estati fa. Trovare un direttore di testata libero da condizionamenti esterni è una vera rarità, e non solo nello sport.

Idealista. Cannavò aveva un'idea dello sport davvero splendida; lo show e lo spettacolo mediatico era in secondo piano seppur presente (non considerare questi elementi sarebbe stato ingenuo) ma al primo posto c'è sempre stata la passione, la fatica e i valori che senza il suo cantore per eccellenza forse saranno da oggi meno presenti nelle discipline sportive.

Esemplare. Solo un aneddoto, da Repubblica.it: Stracandido, come lo aveva soprannominato Teocoli, passerà anche alla storia per essere stato uno dei pochi personaggi pubblici ad aver detto no nel 2003 a "Scherzi a parte": "E' una cosa volgare, non vi darò mai il permesso per trasmettere questa roba". Forse non bisognerebbe aggiungere altro.

Reale. Sì, ma questa volta inteso con altro significato. Cannavò re del giornalismo sportivo e davvero mille miglia superiore a tutti i suoi colleghi.



Sei uno dei miei maestri, ti ricorderò, pregherò e ti leggerò ancora per imparare qualcosa (che ipocrisia sarebbe dichiarare di imparare solo dai soliti noti: Candido Cannavò, un faro del giornalismo italiano).

venerdì 20 febbraio 2009

Il Bosco Delle Fragole

Tra di noi chi paga sono solo io
e del resto non fa nulla
forse forse erano meglio le fragole
tu ti eri solo perso.
Sono bello sono bellissimo
sono bravo sono bravissimo
sono solo sono solissimo
però poi mi sono dato un limite
non ho spinto più sulle favole
sono rimasto solo senza alibi
e ho sognato un bosco senza fragole
e son caduto su di te.
Pene dell’inferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non è non ha non ho.
Sono cane cane canissimo
sono furbo furbo furbissimo
sono solo solo solissimo
però poi mi sono dato un alibi
la paura paura di vivere
non posso star solo senza vincere
perchè morir senza le fragole
e son caduto su di me
delusa?
Pene dell’inferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non è non ha non ho
Pene dell’inferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non è non ha non ho
Non è non è non è che non ti capisca
però però non ho tempo
domani domani domani
chi sa?

venerdì 13 febbraio 2009

Eugenio Montale, da "Satura"


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

5 le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.


Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.

10 Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.

martedì 27 gennaio 2009

Obama, Washington, 20 gennaio 2009: discorso inaugurale -stralcio-


"Perché ovunque volgiamo lo sguardo, c’è lavoro da fare. Lo stato dell’economia richiede un’azione, forte e rapida, e noi agiremo - non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma per gettare le nuova fondamenta della crescita.
Costruiremo le strade e i ponti, le reti elettriche e le linee digitali che alimentano i nostri commerci e ci legano gli uni agli altri. Restituiremo alla scienza il suo giusto posto e maneggeremo le meraviglie della tecnologia in modo da risollevare la qualità dell’assistenza sanitaria e abbassarne i costi.
Imbriglieremo il sole e i venti e il suolo per alimentare le nostre auto e mandare avanti le nostre fabbriche.E trasformeremo le nostre scuole, i college e le università per venire incontro alle esigenze dei tempi nuovi. Possiamo farcela. E lo faremo."

Studiare oggi significa per lo più andare a scuola e in gran parte dei casi è considerata una pratica pesante, noiosa, faticosa e anche obbligatoria, imposta.Pensate che il vocabolo invece indica tutt'altro: interessarsi a, desiderare di, studiare...Andare a scuola non significa studiare ed è proprio qui l'equivoco: la frequenza scolastica finchè non è interessata e desiderata sarà lontana dallo sudiare vero e quindi rimarrà insopportabile.

Studiare è mantenere viva l'intelligenza, non ripetere meccanicamente per strappare valutazioni.

- Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo. (Giovenale piccola nota su Giovenale: cittadino romano che scelse di insegnare anzichè far l'avvocato per...guadagnare maggiormente! Il mondo si è rovesciato!)
-Sono sempre pronto ad imparare; non sempre a lasciare che mi insegnino. (Winston Churchill)
- L'unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è stato quando andavo a scuola. (George Bernard Shaw)
- Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo. (Confucio)

venerdì 23 gennaio 2009

Carina

Ma con che coraggio Michelin nega la paternità?!

mercoledì 21 gennaio 2009

Ridicolo?


Kakà è un campione e un gran bravo ragazzo.

Ma si rende conto che quando dice che i soldi non sono determinanti nella sua scelta di vita è squallido: chi crede che la sua vita sarebbe cambiata se al posto du una vagonata di milioni di euro all'anno ne avesse scelte due?!

vagonata più vagonata meno, il suo stile di vita non sarebbe cambiato; certo se avesse scelto di rimanere in una squadra che lo paga 30.000 euro l'anno rifiutando una squadra capace di offrirne 90.000 allora sì che avrebbe fatto una scelta di cuore perchè i soldi non sarebbero stati determinanti nella scelta.

Ma scegliendo il Milan ha ascoltato il cuore ma anche la fame, legittima sia chiaro, di successo: ma non predichi francescanesimo, per carità, no.

Perchè aprire la bocca senza avere acceso il cervello?


Sempre più presente in campo, sugli spalti, in panchina. Qualcuno protesta, qualcuno viene sgridato, pochissimi squalificati, molti ripresi in tv. Ma la bestemmia nel calcio c’è è si diffonde. Sulla carta si rischia l’espulsione, nella realtà molti chiudono le orecchie e tirano avanti. Tanto più che ora c’è anche l’imprimatur del ct numero uno del calcio italiano. «Chi impreca lo fa più per istinto e per rabbia che per mancanza di fede o per offendere Dio» sostiene Marcello Lippi in un’intervista al sito papanews.it. In fondo, racconta, è capitato anche a lui, che poi è pure di Viareggio, e «in Toscana la bestemmia è quasi utilizzata come un intercalare, ma è stato un attimo e non per astio verso Dio. Perciò io non trasformerei in un dramma le bestemmie di un giocatore o di un tecnico, c’è di peggio». Del resto, già anni fa, il ct campione del mondo dichiarò: «La bestemmia è cultura, un modo di parlare nostro toscano ». Aveva appena imprecato dalla panchina dopo un gol preso dalla Slovenia.
Ma la sua giustificazione non piace a monsignor Gianfranco Ravasi che presiede il Pontificio Consiglio per la cultura e su papanews. it gli risponde: «Se perfino il ct della Nazionale di calcio non condanna questo fenomeno, ci sarà poco da fare. Le sue parole sono gravi e rappresentano il decadimento e l’imbarbarimento non solo del calcio ma di tutta la società moderna», perché «la bestemmia è sempre volgare e mai giustificabile, è un’offesa grave verso il Signore di cui non c’è più coscienza». In più, chi bestemmia davanti a milioni di telespettatori «lancia questo segnale diseducativo verso una platea vastissima, rischiando di creare gravi conseguenze». Per questo, pochi giorni dopo essere diventata la presidente del Bologna, Francesca Menarini chiese ai suoi giocatori di «evitare le bestemmie in campo». Nessun divieto, spiega ora, «ho solo ricordato che è un atteggiamento deplorevole e diseducativo per chi segue il nostro sport», perché «la bestemmia è sempre una gravissima forma di offesa, al di là delle convinzioni religiose». L’allarme lo lanciò nel 2004 il presidente del Coni Gianni Petrucci che si lamentava: «Non è possibile continuare ad assistere in silenzio alle bestemmie. Se nessuno prende posizione, lo faccio io», anche perché «se un giocatore manda a quel paese l’allenatore, tutti sono pronti ad interpretare il labiale ed indignarsi». Tre anni prima, nel 2001 c’era stato pure un giro di vite che vide attuare la squalifica per bestemmia di tre allenatori in poche settimane, Silvio Baldini, Giovanni Vavassori e Walter Novellino. Ma la battaglia durò poco, tanto che nel 2006, Luca Toni manifestò in mondovisione il suo «disappunto» per un gol mancato in Italia-Romania. Oggi l’espulsione per bestemmia è ancora prevista, spiega l’ex arbitro Paolo Casarin che condivide le parole di Ravasi («non si può giustificare l’imprecazione verso Dio»), ma è più facile vedere il cartellino rosso se ad essere insultato è l’arbitro.

martedì 20 gennaio 2009

L'era delle responsabilità


La sicurezza non deve offuscare gli ideali, mano tesa all'Islam, supereremo la crisi, sogno un mondo di uguaglianza e libertà, combatteremo lo spettro del riscaldamento globale...queste sono alcune delle frasi di Barack Obama pronuciate oggi, da presidente degli Stati Uniti d'America: parole bellissime e di speranza dette da uno che bada più ai fatti e alla sostanza.

Mi sento di dover ringraziare il popolo americano: se inizierà davvero l'era della responsabilità sarà merito anche loro.

Quanti difetti ma che pregi grandiosi, l'America!

Arte contemporanea e la condizione umana


Vallo a inventare uno come Magritte, vallo a capire uno come Magritte: vallo a vedere uno come Magritte!

lunedì 19 gennaio 2009

Mi legge nel pensiero


"Così nell’attesa mi venne in mente che potevo iscrivermi all’università. Scelsi Lettere e Filosofia, pensando che in quella facoltà mi sarei trovato bene.Tutti i rampanti che da grandi sognavano di fare i manager preferivano buttarsi su Economia e Commercio, Informatica o Giurisprudenza. Le prospettive di scalata sociale dopo la laurea non mi importavano granchè. Forse era meglio studiare qualcosa di interessante insieme ad altri esseri umani, piuttosto che ritrovarsi sugli stessi banchi insieme a tanti futuri squali in gessato grigio e ventiquattrore, intenti a imparare i mille e uno metodi di fregare il prossimo".


Tutti giù per terra di G. Culicchia