venerdì 20 giugno 2008

Medioevi

Sono necessari dei periodi bui, anche perchè se non la si prende così è davvero dura uscirne. Come è necessario il medioevo nella storia: senza quello ellenico, niente Omero. Senza quello tra Roma e il Rinascimento, niente Dante, solo per dirne uno.
E così quando si è presi e ne capitano di ogni che sembra impossibile bisogna ricordarsi la definizione stessa del periodo: età di mezzo. Quindi finirà.
E poi ricordarsi anche delle bellezze del periodo, come prima ricordavo...
Coraggio!

lunedì 16 giugno 2008

Piccolo sforzo


Basterebbe dire, una volta tanto: "Io non usufuirò di quell'emendamento".

Così, per dimostrare che ci si sbaglia a pensare alle leggi ad personam. Basta pochissimo, tanto non c'è nulla da temere, nulla da nascondere, è solo una montatura delle tghe rosse. Ecco, diamo spazio alla buona fede con un piccolo sforzo allora.

Pier, ti presento il tuo sosia


Ha ragione Battiato

Chiede scusa ma non è vero
Scherza ma non fa ridere
Roba da lupi
Sorride quando va tutto bene
Sorride anche quando vorrebbe sbranare
E poi attacca ed eccolo quello vero
Doppio, Arido, Ignorante
Prevaricatore, Vile, Arrogante
Vuoto come le sue parole
Vuoto dentro
Vuoto di senso

Tornate all'alchimia, altrimenti vi impigrite

Basta usare solamente, sempre e pesantemente le intercettazioni. Moltissimi reati non possono più essere scovati tramite cimici e simili aggeggi tecnologici grazie alle leggi di questi giorni per non violare la sacralità della privacy del cittadino. E chi sostiene questa tesi aggiunge che i reati ci sono sempre stati e sono sempre stati combattuti anche con altri metodi.
E' come dire ad un medico di abbandonare TAC e radiografie per tornare allo stetoscopio e all'alchimia, per non impigrirsi.
Ma ci si rende conto di quel che si dice?
P.S. Per quel che mi riguarda, le mie telefonate potrebbero essere filodiffuse in piazza Duomo a Milano senza problemi. Forse chi non se la sente ha qualcosa da nascondere. No?

E se la scuola tentassimo di renderla interessante?

Il titolo non vuole far strada ad un post reazionario ma semplicemente mi piacerebbe riflettere e far riflettere sul ruolo della scuola.
Che non deve essere moltissime cose tra cui il luogo dove si uccidono le passioni; un esempio: perchè fare lingua latina al triennio scientifico ottenendo risultati pessimi dal punto di vista didattico (le versioni si copiano) e facendo per sempre odiare la materia facendola passare per morta anzichè ridarle vita spendendosi per la sola letteratura, lavorando con i testi a fronte, ragionando con Seneca e Agostino, andando in Gallia con Cesare o attaccando Catilina con Cicerone, sparlando dietro agli imperatori con Svetonio o analizzando i barbari con Tacito?
Perchè dobbiamo uccidere tutta questa bellezza che appassiona mettendo di fronte allo studente il testo latino da tradurre che è solamente detestato, non compreso e visto come un ostacolo da levarsi dai piedi?
Avremo sempre duecentoquarantamila anni quando si parla di scuola?