venerdì 5 ottobre 2007

Se lo assolvono è uno scandalo


"Ho l'impressione che non succederà nulla, è uno scandalo, si vedeva benissimo come si comportava". E' un'entrata dura quella di Fernando Alonso nei confronti di Lewis Hamilton che dopo le prove libere del venerdì attende ancora la decisione della Federazione Internazionale a proposito di quanto accaduto domenica al Fuji. "Se lo assolvono domenica dobbiamo tutti scendere dalla macchina e sederci sulla griglia di partenza". Insomma Fernando è caricato a pallettoni e nella sua battaglia personale ha trovato un mucchio di alleati. Il primo è Franz Tost, team manager della Toro Rosso, che barattando l'annullamento della penalizzazione di Vettel ha portato ai commissari di gara il video che ieri ha riaperto l?inchiesta. Poi la Ferrari, senza dimenticare Flavio Briatore che nel caso di squalifica retroattiva di Hamilton dal Gran Premio del Giappone potrebbe festeggiare la vittoria di Kovalainen, l'unica della Renault nel 2007.

giovedì 4 ottobre 2007

mercoledì 3 ottobre 2007

SI FA PRESTO A DIRE BLOG


C'è un modo finto e un po' magliaro di vivere la modernità che sembra essere tutto italiano e di cui sembrano essere a loro modo campioni quel gran numero di candidati sindaci e governatori di regioni — ci sono quasi tutti: da Moratti a Veltroni, da Galan a Vendola — i quali, come racconta Riccardo Ferrazza sul «Sole 24 ore», alla vigilia delle elezioni si sono affrettati ad aprire un sito o un blog allo scopo di apparire moderni, alla mano, desiderosi come non mai di partecipazione e di dialogo con i cittadini; ma poi, invece, una volta eletti si sono ben guardati dall'aggiornarli e dal farsi trovare all'appuntamento su internet. Tutto finisce con la loro vittoria, insomma: «passata la festa gabbato lo santo» e chi s'è visto s'è visto. Anche per essi, in omaggio a un'antica convinzione nazionale, l'importante alla fine non è la sostanza ma fare una «bella figura». La modernità e la democrazia vanno bene sì, ma senza esagerare. E soprattutto finché conviene.

martedì 2 ottobre 2007

Consigli


Beh, un consiglio in libreria: Vito Mancuso, "L'anima e il suo destino"

E uno a teatro: teatro "Il Trebbo" a Milano, in via de Amicis. Davvero un cartellone interessante (Per informazioni sui corsi e sugli spettacoli: 0258105512 – info@trebbo.it)

Per chi ne vuole sapere di più, sono qui.

Fiabe e Favole...


C'era una volta un piccione troppo curioso...Giacomo si trovava in un bosco e aveva davanti agli occhi una nave enorme: come era arrivata lì?...

Bastano poche parole per accendere la fantasia e perdersi nei generi letterari più originali, no?

Sondaggi e letteratura

Cosa pensano gli italiani della loro lingua? Quanto la conoscono realmente? E i giovani come si accostano all'idioma che fu di Dante e Manzoni? A questa domande cercano di rispondere i sondaggi realizzati da Eurisko, Ipsos e Istituto Piepoli. Ne esce fuori il ritratto di un paese ancora alle prese con la sua "questione linguistica". Autocritico sulla propria competenza ma desideroso di migliorare. Severo con gli oratori pubblici, legato alla propria lingua ma ancora alla ricerca di un'identità collettiva. E desideroso di vedere apprezzato l'italiano nel resto del mondo, con iniziative che lo valorizzino rispetto alla dilagante avanzata delle molte lingue franche.
Meglio i giornalisti dei politici. La lingua è il riflesso dell'identità di un popolo. Quella italiana restituisce un'identità collettiva peculiare, per certi versi ancora in formazione. Un problema diffuso anche in segmenti portanti della popolazione. Secondo il sondaggio Eurisko solamente il 51% degli italiani percepisce attorno a sè un'adeguata conoscenza dell'italiano. Più indulgenti verso se stessi: il 68% ritiene di possedere buone competenze. Una consapevolezza diffusa soprattutto tra i più giovani, che sale di pari passo con il titolo di studio acquisito. Ma a cosa è ancorata l'identità italiana? Le tre parole giudicate più belle da quanti hanno partecipato al sondaggio (amore, mamma, pace) evidenziano l'importanza di alcuni caratteri comuni: le emozioni, l'importanza delle relazioni ma anche l'attenzione al privato. Indulgenti con se stessi ma fortemente esigenti verso i "testimonial mediali" della loro lingua.
Più grammatica e storia. Meglio la grammatica e la storia dell'inglese, più attenzione a storia e geografia rispetto all'informatica.Lo pensa così il 75% del campione Ipsos, che dimostra così di approvare la proposta fatta in questa direzione dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Un passo necessario per migliorare la conoscenza dell'italiano. Molto di più si dovrebbe fare anche per sostenere l'uso della lingua nel mondo. Secondo il 70% degli intervistati gli sforzi fatti in questa direzione sono inadeguati. Gli strumenti più utili sarebbero gli scambi culturali, le scuole all'estero e la valorizzazione del cinema nazionale.
I giovani tra Dante e Moccia. Guardano molto la televisione, usano sempre di più le nuove tecnologie e non dimenticano libri e quotidiani. Amano il loro Paese e quanti lo hanno illustrato nei secoli, non disprezzano la scuola, anzi desiderano che migliori con l'organizzazione di eventi culturali. Il ritratto dei giovani italiani, secondo l'Istituto Piepoli, restituisce un quadro migliore di quanto si pensa solitamente. Più di tre ragazzi su quattro si collegano ad Internet almeno una volta a settimana (il 56% lo fa tutti i giorni). Attenti alle nuove tecnologie, ma senza dimenticare i tradizionali mezzi di comunicazione: il 40% dei ragazzi legge libri non scolastici durante la settimana mentre il 54% sceglie un quotidiano. Quasi tutti poi dichiarano di amare il loro paese (il 94%), a cui associano subito la Nazionale di Calcio e la cucina. Un sentimento di orgoglio a cui legano poeti e autori che meglio lo rappresentano. Capita così che Dante (38%) e Manzoni (42%), gli autori classici preferiti, convivano con Ungaretti (26%) e Pirandello (26%), i più amati del XX secolo. E cosa più insolita con Moccia (21%), Camilleri (16%) e Faletti (14%), i contemporanei che riscuotono più successo. Un calderone di saperi ma anche una ricchezza per il futuro.

domenica 30 settembre 2007

Piegato, sì


Non scrivo da un po'. Sono stato al matrimonio di mia cugina ma me lo ricordo poco; l'influenza che covavo probabilmente da qualche giorno è esplosa in Emilia Romagna, ieri, al posto della festa.

E così bisogna far buon viso a cattiva sorte anche stavolta, anche se guidare è stato un inferno, anche se i miei parenti non li ho quasi salutati, anche se volevo passare due giorni e mezzo con Daniela, due giorni bellissimi e speciali come tra noi accade, e invece sono diventati uno strazio causa malessere.

Mal di testa, nausea, voglia di star bene e dura realtà da contrastare. Ma me ne faccio una ragione, passerà come smetterà di piovere.

Scusatemi tutti perchè un po' ho guastato questa fine di settembre.