venerdì 6 novembre 2009

Muri bianchi


Siamo più liberi con quattro mura spoglie attorno a noi? Siamo più laici senza il crocifisso in classe? Siamo più contenti senza simboli attorno a noi?

Quante domande ancora, quanti quesiti: andiamo con ordine facendo alcune considerazioni.

Prima di tutto sulla croce, simbolo eterno: tutti gli artisti, cristiani e non, nella storia dell'arte ad esempio hanno fatto i conti con la croce scolpendola e dipingendola in ogni tempo ed in ogni modo (anche Gauguin, certo!); anche i paesi scandinavi, laici per antonomasia e fautori -tramite una loro cittadina- di questa forte sentenza, hanno croci ben evidenti nelle loro bandiere nazionali e nessuno si sogna di toglierle (forse perchè nessuno se n'è mai accorto).

E poi la croce è un simbolo, certo di cristianità ma anche di pace, di sofferenza per gli altri, di amore e misericordia: il crocifisso è un simbolo cristiano assolutamente condivisibile da tutti e toglierlo non è una vittoria della laicità ma la vittoria di una fazione, quella contro al crocifisso.


Al di là di identità culturali e radici (discorso comunque complesso e che andrebbe affrontato perchè è incredibile che in Europa non si sappia che festività sia il I novembre e tutti festeggino Halloween...) al di là dell'indentità, dicevo, alla base stanno due cose: alcuni vogliono sradicare taluni simboli perchè ormai non si è più abituati a trattarli. Non si deve parlare di significati politici dei simboli perchè nessuno dei "difensori" del crocifisso ha velleità politiche ma solamente culturali e certo confessionali. I significati politici dei simboli li vedono e li usano soltanto coloro che vogliono staccare la croce parlando di fascismo, otto per mille ecc.


Può essere difficile convivere con i simboli: il crocifisso scandalizza, sconvolge, fa pensare.

Troppo, per il terzo millennio. Molto meglio i muri bianchi, per carità.

lunedì 2 novembre 2009

BARRICHELLO IN WILLIAMS!!!




Sir Frank Williams, founder of Williams F1 announces the brazilian driver for the next season.

"Rubens needs no introduction," said team co-owner Sir Frank Williams. "He is not only the most experienced driver in Formula One, but a passionate and talented driver who fought hard for the Drivers' Championship this year. I'm very happy to give to Rubens a car for the next season".


Con queste parole Frank Williams mi riconquista. Non è mai stato lontano dalle mie grazie anzi l'ho sempre considerato un signore e un vero intenditore in fatto di piloti, scegliendo sempre corridori che incontravano anche i miei gusti.

Ed ora, sedici anni dopo rieccomi a tifare fortissimo per il team di Grove.

Forza Williams!