domenica 9 settembre 2007

Il pizzo e Confindustria


Prodi ha dichiarato che la decisione di espellere da Confindustria gli imprenditori che pagano il pizzo è: “Un bellissimo esempio”. Molti altri si sono dichiarati a favore.Io credo che sia invece un grosso errore.Espellere chi è soggetto a estorsione da parte della mafia senza rimuovere prima le cause, senza riportare sotto il controllo dello Stato intere aree in cui la criminalità la fa da padrona è un controsenso.Si confondono le cause con gli effetti e si agisce solo su questi ultimi. I lavavetri si combattono impedendo l’ingresso ai clandestini in Italia e rendendo realmente esecutiva l’espulsione, non criminalizzando chi lava i vetri di un’automobile. Lo stesso vale per chi paga il pizzo. Vanno eliminate le cause, anche politiche, che determinano la forza della mafia prima di chiedere il conto a chi ne è vittima. Al posto degli imprenditori che pagano il pizzo vanno espulsi gli imprenditori che con la mafia fanno affari, in Sicilia come al Nord, e che alla mafia devono le loro fortune. Vanno altresì espulsi gli amministratori della Pubblica amministrazione siciliana con dimostrate relazioni con esponenti della mafia. E per finire vanno cacciati da Confindustria gli imprenditori condannati in via definitiva per reati come corruzione, tangenti, falso in bilancio ed evasione fiscale. Quando Luca Cordero di Montezemolo ne proporrà l’espulsione mi congratulerò con lui.

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