giovedì 28 giugno 2007

Piangi piangi


Piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un quaderno
con tredici righe, un’azione della Montecatini:
piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele.


E' una poesia di Edoardo Sanguineti, di una nitidezza e di un amore davvero splendidi.

Che cosa ne pensate?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah... mi ha lasciata un po' così... non riesco a dire se mi piace o no... ti farò sapere...
D.

Anonimo ha detto...

Ti sembra il caso di lasciare che la gente dia voti su un tale capolavoro?
Con una sintassi quasi totalmente recuperata da una filastrocca o ninna-nanna, Edoardo Sanguineti ha saputo descrivere la società neocapitalistica e consumistica degli anni '60...
E dal commento di D. traspare un'assoluta incomprensione del vero messaggio della poesia.

Anonimo ha detto...

Sanguineti ed il gruppo '69 avevano ben capito che fine avremmo fatto. Attuale come allora, i bimbi piangono, i genitori comprano.